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Semantica e SEO

In questo articolo voglio parlarvi di come la SEO sia cambiata negli ultimi due anni, seguendo i cambiamenti degli algoritmi di Google.

Come più volte ho ricordato, con SEO s’intendono tutte quelle tecniche che consentono ad un sito di raggiungere il miglior posizionamento possibile nelle pagine dei risultati dei motori di ricerca, Google in primis.

Ormai Google “premia” i testi scritti per l’utente e non quelli elaborati con “tecniche matematiche”; in parole povere, vengono premiati i siti i cui testi, all’interno, riescano ad esprimere al meglio alcune necessità come quelle di informare, formare ed intrattenere i visitatori.

Secondo una definizione fornita dall’Università di Bologna la semantica è:

“la branca della linguistica che si occupa dello studio del significato delle parole (semantica lessicale) e di come le parole vengono combinate tra di esse per dare un significato alla frase (semantica del discorso)”.

La variabilità linguista posseduta da ogni persona dipende da molteplici fattori, dal bagaglio culturale, ai suoi studi, alle sue esperienze, che lo portano ad utilizzare termini e frasi più o meno complesse.

Tutto ciò ha modificato i principi con cui scrivere i testi, che non devono essere più opera di “mera” scrittura asfittica ma esprimere familiarità ed umanità.

In pratica, oltre a dover fornire informazioni corrette sul prodotto, nel vostro sito dovete far sì che l’utente si riconosca in ciò che legge, usando il linguaggio che lo stesso usa correntemente nella vita.

Quando si applicano in principi della semantica nello scrivere i testi, si deve tener conto anche di alcune sue caratteristiche, come la “polisemia”: la stessa parola con significati diversi a seconda del contesto in cui è usata (ad esempio la parola cella).

Altra tecnica di grande riscontro consiste nel saper riportare alla memoria di chi legge un oggetto, una persona o un prodotto, senza il bisogno di nominarlo palesemente.

Per fare un esempio, se scrivo “il grande campione che morì nel circuito di Imola”, la maggioranza capirà che si tratta di Ayrton Senna, malgrado nel testo non compaia il suo nome.

Ciò potrebbe portare l’utente a continuare la navigazione perché si è catturata la sua attenzione e suscitati ricordi.

E’ importante sottolineare che la ricerca semantica analizza anche la similitudine e/o le differenze nella percezione delle parole in relazione alla frase stessa.

L’avvento delle ricerche semantiche ha portato (e continuerà a farlo) non più a valutare le singole keywords ma “concetti” che, legati tra loro, sono essi stessi “chiavi di ricerca”.

Privilegiare un linguaggio familiare, con le giuste informazioni ed originale è qualità imprescindibile di un buon sito….

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